Biosistemica è il nome di un approccio terapeutico integrato a mediazione corporea che riassume in sé la componente biologica e quella sistemica. Il disagio psicocorporeo è affrontato a partire dall’unità corpo-mente: tale unità si rispecchia nell’emozione, intesa come evento psicosomatico per eccellenza in cui le sensazioni corporee si incontrano con i pensieri. Nel termine Biosistemica, il suffisso “Bio” fa riferimento alle dimensioni biologiche, neurofisiologiche ed embriologiche inerenti la componente organica della corporeità; “Sistemica” fa riferimento alla teoria generale dei sistemi, in base alla quale è possibile concepire l’individuo come un sistema costituito da sottosistemi in interrelazione fra di loro. Il Metodo Biosistemico ha sviluppato mappe di lettura dei disturbi emotivi e psicosomatici e tecniche di intervento sia verbale, che di lavoro sul corpo, che mirano a ristabilire la connessione tra le tre componenti di base (mente, corpo, relazioni) con cui questo modello descrive l’individuo. Empatia corporea, ascolto profondo, parole chiave e frasi direzionali sono le principali tecniche di intervento che mirano a ristabilire la corretta alternanza fra sistema nervoso simpatico e parasimpatico, che sta alla base del benessere funzionale di corpo e mente.

Perché la Psicoterapia Biosistemica? La Psicoterapia Biosistemica permette di ricontattare le emozioni e sentirle nel corpo, affidandosi con fiducia all’argine sicuro rappresentato dal terapeuta. Le parole chiave, i gesti chiave, le frasi direzionali, possono aiutare il paziente altamente sensibile a sentire la delicatezza e il rispetto con cui il terapeuta si muove nello spazio di terapia, e possono stimolare un processo graduale di riparazione delicata e sottile delle proprie ferite emotive. Scopri di più

La Mindfulness è una pratica che favorisce un livello ottimale di osservazione ed attenzione nella vita. Possiamo tradurre il termine “Mindfulness” con “piena attenzione” o “piena coscienza”. Chiudendo gli occhi, in silenzio, e portando l’attenzione al nostro respiro, emerge al nostro interno una luce di consapevolezza che illumina i nostri pensieri, le nostre emozioni, i nostri desideri, le nostre azioni. E ci rendiamo conto che noi non siamo ciò che osserviamo, bensì lo spettatore che osserva. Il nostro Sé Profondo, naturalmente calmo, saggio, equilibrato e lucido, che osserva con curiosità e compassione il nostro piccolo ego agitato, senza giudizio, né condanna: semplicemente osserva. 

Il suffisso “trans” nella parola Transpersonale significa “oltre”: oltre la persona, attraverso la persona. E’ stato lo psicologo umanistico Abraham Maslow ad avviare la quarta forza della psicologia, quella della dimensione umanistica e transpersonale. Questa nuova forza della psicologia va oltre il concetto di autorealizzazione personale, per integrare gli aspetti trascendenti e spirituali della nostra esperienza umana. Quando abbiamo la fortuna di soddisfare i nostri bisogni fisiologici, di sicurezza, di appartenenza, di autostima e di autorealizzazione, ci sentiamo spinti verso l’integrazione della nostra natura spirituale, che ci fornisce un vero senso di pienezza del vivere. 

Perché la Mindfulness Transpersonale?
Grazie alla pratica quotidiana della mindfulness, impariamo a vivere in modo più consapevole, “rispondendo” invece che “reagendo” agli stimoli della vita. Smantelliamo gradualmente le nostre abitudini inconsce ed i piloti automatici. Sperimentiamo la vita e tutto ciò che ci accade, più intensamente, e così ci sentiamo più vivi. Abitiamo il presente e ci liberiamo dal peso del passato e dall’ansia per il futuro. Aumentiamo la nostra creatività: appaiono davanti a noi alternative che sostituiscono vecchie abitudini e troviamo nuove chiavi per interpretare la nostra situazione vitale, qualunque essa sia. Diventiamo più flessibili, aperti ed equilibrati. Integriamo in modo sano le emozioni difficili, come lo stress, l’ansia, la tristezza, la rabbia. Allarghiamo la nostra capacità di sostenere il dolore, confidando nella legge universale che tutto passa (Panta Rei), senza cadere nella sofferenza sterile e paralizzante. Cresciamo nell’equilibrio personale e ci sentiamo sempre più centrati e con un maggiore benessere fisico, psichico e spirituale. Scopri di più

Logosintesi è un modello energetico di crescita personale e di cambiamento guidato messo a punto dal Dottor Willem Lammers, Psicologo e Psicoterapeuta. Esso rappresenta un modello completo per la guarigione e lo sviluppo personale, basato sul potere delle parole per ripristinare il flusso dell’energia vitale. Logos Syn Thesis significa letteralmente “riunire con le parole”. I presupposti base di Logosintesi sono:

• la perdita di consapevolezza dell’Essenza e del nostro scopo nel mondo conduce alla sofferenza;
• introiezione e dissociazione riducono la nostra consapevolezza dell’Essenza;
• introiezioni e parti dissociate sono strutture energetiche rigide nello spazio, piuttosto che concetti astratti;
• il potere delle parole ci permette di dissolvere queste strutture rigide e di usare liberamente la nostra energia per vivere nel presente.

Logosintesi utilizza il potere insito nella parola per risolvere tematiche dolorose del passato (le memorie), del presente (le credenze) e del futuro percepito (le fantasie), mediante l’utilizzo sapiente di frasi atte a riunire le parti frammentate della propria personale esperienza di vita, restituendo senso al momento presente. Così, viene favorito il naturale movimento delle cose secondo il modello del “pensare energia” o “Think Energy”, ripristinando il contatto con la dimensione dell’Essenza originaria dell’essere umano.

Perché la Logosintesi?
Logosintesi permette di contattare efficacemente le emozioni nel corpo e sentire in maniera distinta il rimbalzo fra l’attivazione del sistema nervoso simpatico e parasimpatico, che è anche il cuore della Psicoterapia Biosistemica. Utilizzo Logosintesi in armonia con le altre tecniche perché allena i pazienti a pensare in termini di energia, a contattare le emozioni nel corpo e nel proprio spazio energetico personale. Logosintesi permette di andare dritti al cuore della tematica portata nel qui ed ora dal paziente, recuperando tutta l’energia persa a causa dell’attivazione esperita (ricordi, rappresentazioni, credenze, fantasie). L’efficacia di una sessione di Logosintesi è oggettivamente percepibile al termine di ogni singola sessione e consente di regolare con sicurezza la progressione del processo terapeutico.  Scopri di più

La Fototerapia Psicocorporea, ideata dal Dottor Riccardo Musacchi, Psicologo e Psicoterapeuta, è un insieme di tecniche terapeutiche che utilizza fotografie o immagini insieme al lavoro psicocorporeo. Le fotografie permettono alle memorie, alle sensazioni e alle emozioni di affiorare alla consapevolezza. Il terapeuta accompagna il paziente, guardando insieme le immagini con delicatezza e rispetto, ponendo  attenzione a tutte le sensazioni corporee che possono emergere durante il lavoro di indagine. In questo modo, i vissuti emersi dalla contemplazione condivisa delle immagini possono essere elaborati insieme, sempre con rispetto della sensibilità e della finestra di tolleranza della persona. 

L’assunto di fondo, che deriva dagli studi neuroscientifici degli ultimi anni, è che “noi siamo corpo”. Davanti alle immagini il nostro corpo reagisce: cambia il respiro, diventa teso, impallidisce o arrossisce, distoglie lo sguardo. La presenza del terapeuta aiuta con estremo rispetto a stare in contatto con queste modificazioni e ad esplorarle, in modo tale da permettere una narrazione più autentica con se stesso e con gli altri, che stimola una rinnovata visione e accettazione della propria esperienza.

Perché la Fototerapia Psicorporea?
La Fototerapia Psicocorporea permette di porre una grande attenzione al corpo e alle sensazioni che emergono guardando le immagini. Nel mio lavoro la utilizzo moltissimo in tutte le fasi della terapia: all’inizio per dar modo al paziente di presentarsi attraverso le immagini proiettive; più avanti per lavorare con la storia familiare e l’albero genealogico; in ogni momento della terapia, per affrontare nodi particolarmente intensi durante il progredire del lavoro introspettivo. E’ una tecnica straordinaria, che usata in sinergia con le altre tecniche, permette di contattare con facilità i vissuti emotivi e poterli elaborare per ripristinare il flusso dell’energia vitale. Molto efficace anche con i bambini e soprattutto con gli adolescenti, in particolar modo quando ci sono difficoltà di accettazione della propria immagine corporea. Lavorare con le immagini può essere considerata un’arte: l’arte di guardare insieme, più in profondità, per ritrovare qualcosa di se stessi, quando le parole non sono sufficienti oppure confondono.  Scopri di più